Non mi riconosco ...

Per anni "militante" (se così si può dire) di Forza Italia nel cui progetto liberista e innovatore ho creduto fino al crollo della credibilità del suo leader e fino alla scoperta del fallimento dello stesso progetto. Poi ho sposato l'idea di Italia Futura (movimento think tank di Luca Cordero di Montezemolo) che confluendo nella Scelta Civica di Mario Monti ha fatto si che si disperdessero le mie motivazioni così come si è disperso il partito. La partecipazione alle comunali in un partito democristiano è stata una valutazione del momento e una candidatura più che altro di contrapposizione alla gestione uscente. L'esito delle comunali, seppur non permettendomi l'ingresso in consiglio comunale, mi ha dato la misura del mio lavoro. Un risultato che mi ha fatto capire che numerose persone credono in me e che ora è il momento di progettare la mia partecipazione civica.

Per fare questo però, riflettevo, è necessario avere un partito attraverso il quale io possa mettere in atto le mie iniziative. Si, ma quale partito? 

Sono sempre stato di "centrodestra" come pensiero politico ed economico, ma negli ultimi anni ho maturato una convinzione sociale, garantista e liberalista.

Allora mi manca un "sostegno" partitico. Troppo di sinistra per aderire a questa destra oramai basata sui populismi asettici di Salvini e troppo di destra per far parte di una sinistra ancorata a ipocrite visioni perbeniste e poco realistiche.

Mi direte "vai con i cinquestelle". Fino a che la rappresentatività del movimento era nelle mani di Grillo ho sempre escluso questa ipotesi. I suoi discorsi, che hanno attratto tanti simpatizzanti, hanno sortito in me l'effetto contrario: mi è sempre parso di stare ad ascoltare le chiacchiere che si fanno nei bar. Sì, d'accordo, sono tutti ladri, ho capito ... e quindi? La gestione di uno Stato non si basa su cosa fanno gli altri e l'antiberlusconismo dovrebbe avercene dato conto (e oggi anche la gestione di Roma). Ora che la sua presenza diminuisce a favore dei parlamentari più capaci - ma anche esperti e inseriti dal punto di vista politico - un po' più di interesse me lo suscitano, ma tra il dire e il fare ...

Nei Radicali mi ritrovo in pieno perchè congiungono tutte le mie idee dal punto di vista economico e sociale e, forse, mi iscriverò anche a questo partito. Non vedo, però, anche e soprattutto dopo la morte di Pannella, un gran futuro in termini di risultati politici e di adesioni, data anche la storica tendenza ad inserire i propri iscritti nelle liste ora di destra, ora di sinistra.

Continuo a rimuginare su questo da mesi e forse inizio a darmi una risposta. Andrò avanti così! Come avevo tentato di fare per le comunali 2015 dove si erano creati i presupposti, poi falliti, per costituire un grande movimento civico per Chieti. Continuo a dare il mio contributo per questa città in termini di partecipazione attiva attraverso il volontariato, il mio lavoro e alle iniziative prese e che intraprenderò.

Se qualcuno vorrà propormi qualcosa di nuovo in termini di ideali, di fattibilità e, soprattutto, di serietà, io ci sarò.

Poi gli elettori faranno la loro scelta che probabilmente ricadrà sempre e solo sugli stessi portatori di voti, forse per una sorta di gusto sadico o per avere argomento di discussione e poter continuare a parlare male della classe politica. Una classe politica che si rinnova poco nelle persone, meno nelle proposte. Sarà colpa degli elettori - che non andando a votare non fanno altro che sostenere questo sistema non facendo danno a nessuno, anzi continuando a favorire i soliti noti -  oppure il sistema è troppo paludoso e arenante per chiunque? Non lo so... a voi "del bar" le risposte ...  

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