3 settembre 2016 - Anello di Bocca di Valle

Anello di Bocca di Valle

 

Tempo impiegato  4:00 h circa

Ultima uscita estiva organizzata per permettere la passeggiata a un gruppo di amici. Classico anello di tipo turistico con sortita alle Cascate di San Giovanni. L'escursione è proceduta con tranquillità e tutti i partecipanti sono rimasti soddisfatti della giornata. Ambientazione di sottobosco che lascia sempre splendidi scorci nella memoria dei viandanti

 



17 agosto 2016 - Rifugio Franchetti (Gran Sasso)

Dalla Madonnina di Prati di Tivo al Rifugio Franchetti

 

Tempo impiegato A 1:00 h

Breve visita alla maestosità del Gran Sasso. Nonostante sia un mercoledì il sentiero è frequentatissimo da escursionisti, turisti, avventori.

Su cinquanta persone che incontriamo nemmeno il 30% di loro indossa calzature adeguate a un sentiero che comunque presenta irregolarità, tratti ciottolosi, passaggi scoscesi su roccia. E' pur vero che si tratta di percorso molto battuto anche da famiglie, ma per me l'approccio alla montagna va sempre vissuto con le giuste cautele. Escursione bella che non facevo da tempo (è vero, preferisco la "mia" Majella), ma che mi ha fatto tornare voglia di riprendere la preparazione per l'alpinismo o quanto meno per un escursionismo avanzato.



13 agosto 2016 - Rifugio Belvedere della Liscia (Camosciara)

Dalla Camosciara al Rifugio Belvedere della Liscia

Sentiero G1+G6 (+G5) PNA

 

Tempo impiegato A/R 2:30 h (sosta compresa)

Alla classica pattuglia oggi si aggiunge il socio Stefano. Partiamo dal parcheggio e lungo la strada asfaltata che porta al piazzale alto la prima sorpresa: un esemplare di cervo femmina (credo) ci guarda dal bordo della strada dandoci la possibilità anche di fotografarlo. Giunti al piazzale imbrocchiamo il sentiero G6 e iniziamo a salire. La salita è costante, ma la squadra procede veloce e in meno di un'ora arriviamo al Rifugio dove ad onor del vero ci aspettavamo un panorama più ampio. Il sentiero immerso nella faggeta del parco ci fa incrociare diversi torrenti e cascatelle che rendono gli scenari più "vivi" che mai. Dopo la pausa panino riprendiamo la discesa e tornati al piazzale decidiamo di visitare anche le cascate delle tre cannelle e delle ninfee (sentiero questo affollato di turisti data la brevità del percorso). Il Parco Nazionale ha sempre il suo fascino "wild" e tornarci ogni tanto fa bene agli occhi. 



25 giugno 2016 - Rifugio Pischioli

Dal Balzolo di Pennapiedimonte al Rifugio Pischioli

Sentiero G1

 

Tempo impiegato A/R 3 h (sosta compresa)

Breve, ma intenso. Sentiero con dislivello non eccessivamente impegnativo, ma che, sin dall'attacco, concede poche scuse all'escursionista medio. 

Giungiamo (io e il socio di queste uscite Federico) al parcheggio nei pressi del Balzolo che non è più propriamente presto (sono ormai le 9 e 30) e, dopo la preparazione di zaini e scarpe, partiamo seguendo le indicazioni di un vecchio cartello che ci fa avventurare lungo una strada asfaltata che ben presto si arresta di fronte a un cancello chiuso di un edificio dell'Enel. Tornati indietro e consultata meglio la carta vediamo l'attacco segnalato del sentiero e partiamo sotto l'ombra della poderosa "Pinna". Ci troviamo subito tra le braccia del gran caldo che, accompagnato al ghiaione, ci mette in "temperatura" facendoci capire che non sarà proprio una sgambata per turisti. Comunque, nonostante il sudore, l'ascesa procede rapida e il terreno ripiana solo per un breve tratto. La vegetazione a circa metà percorso ci concede un minimo di refrigerio. Dopo circa un'ora e mezza si scorge uno spiazzo attrezzato e raggiunto il tavolo da pic nic vediamo incastonato nella roccia, quasi a voler dar una spallata ai monti, il Rifugio Pischioli. Il rifugio è aperto e ci permette di visitarne l'interno praticamente vuoto con il solo camino di pietre sulla destra. Dopo una lunga e rigenerante sosta, decidiamo di tornare giù.

Da segnalare la sensazione che si riesce a percepire di stretta connessione tra le gesta degli abitanti di Pennapiedimonte e un rispetto mai scontato per la Dea Maja, che sedutasi sul punto più alto di questo splendido centro, continua a vegliare su di esso.

Chiudo come ho aperto per descrivere in sintesi questa bellissima escursione: breve, ma intensa. 



28 maggio 2016 - Eremo S. Giovanni all'Orfento

Da Decontra all'Eremo di San Giovanni all'Orfento.

Sentiero B1

 

Tempo impiegato A/R 6 h circa (sosta compresa)

 

Partiamo dall'abitato di Decontra nei pressi di Caramanico. Attraversato un piccolo gruppo di abitazioni iniziamo il percorso che costeggia la Valle dell'Orfento che non presenta grandi particolarità se non alcune belle panoramiche sul Monte Rapina e le valli prospicienti. Altro discorso quando si inizia la discesa nel bosco per l'avvicinamento all'eremo. Qui la percezione di essere in luogo diverso dal solito, con la sua sacralità e la sensazione di dover dare rispetto ai luoghi è molto forte. Quando il sentiero si allarga ci accorgiamo della feritoia creata sulla roccia che rappresenta l'ingresso all'eremo. Saliamo e l'altezza da terra ci fa un po' trasalire. Forse un po' troppo: va bè ..... lo ammetto.... non sono riuscito ad entrare nella grotta di Celestino e non me ne capacito perchè non mi era mai capitato prima. Ma Pietro da Morrone avrà voluto così e, come spesso sento dire, la montagna e lì e non scappa. Sarà per la prossima. Comunque la zona è realmente sospesa in un equilibrio di mistica esclusione dalla realtà e comprendo appieno la scelta del posto da parte del nostro eremita.



...qualcosa dagli anni passati